Scherzi, Sophie?

Maleficio (The Prodigium Trilogy Vol. 2) - Rachel Hawkins

Ho finito 'Maleficio' alle due di notte, totalmente presa e bisognosa di sapere come finisse. E quando è finito volevo scagliare il mio amato Kobo contro il muro perchè no, non è così che si lasciano i lettori. Non lo accetto. 

Il libro riprende sei mesi dopo la fine di "Incantesimo": Sophie è ancora alla Hecate Hall, insieme a Jenna, Cal e sua mamma, in attesa dell'arrivo del padre per dare avvio alla Rimozione, ovvero la totale eliminazione dei suoi poteri demoniaci. Il padre arriva, le offre un soggiorno estivo nella tenuta del Consiglio, e la convince a non procedere con la Rimozione, perchè i suoi poteri serviranno a tenerla al sicuro. Al sicuro da chi? Dall'Occhio di Dio e da Archer Cross, l'emissario di cui Sophie è irrimediabilmente innamorata, a discapito di Cal, suo promesso sposo secondo le usanze dei Prodigium. Ma, ovviamente, non finisce qui. A Thorne Abbey ci sono anche due nuovi demoni che non ricordano nulla del loro passato e troppo tardi - ma davvero? - Sophie e suo padre si rendono conto che qualcuno - qualcuno di insospettabile - sta agendo alle loro spalle. E no, stavolta non è l'Occhio di Dio.

Sophie è una brava ragazza, per l'amor del cielo, ma ora capisco da chi abbia preso parte della sua stupidaggine: suo padre. No, non spoilero, ma davvero signor Atherton, qualcuno dovrebbe insegnarle a tenere a bada i cattivi e a non essere troppo impulsivo. Detto ciò, questo libro lascia molti interrogativi: il primo fra tutti riguarda quanto sia grande e di quale tipo sia il coinvolgimento della mamma di Sophie. Credetemi, io odio leggere in inglese, ma potrei seriamente prendere in considerazione l'idea di leggere Spellbound in lingua per sapere come diamine finisca la storia, perchè di aspettare Dio solo sa quanto per leggerlo in italiano sarà un'ardua impresa. 

Ovviamente, mi è piaciuto, mi sembra scontato dirlo. Avrei preso a sberle Sophie tante volte - sveglia ragazza, sveglia! -, ma pazienza, immagino di poter sopportare un po' di ingenuità. Anche Cal avrei preso a sberle, se avessi potuto. Insomma, avrei preso a sberle tutti, ma ahimè, allo stesso tempo penso di amarli. Sono adorabili piccoli stupidi che hanno già avuto la loro dose di testate contro il muro ... e va bene così.